Ormai è diventato parte integrante della nostra cultura e alimentazione, ma a chi vanno i meriti di aver portato il sushi in Italia?
Hirazawa Minory, noto come Shiro, è il portatore della cultura culinaria giapponese, ovvero il sushi, in Italia. Nato nel 1946 a Negano in Giappone, lo chef arrivò a Roma nel 1972 per dirigere un ristorante che avrebbe introdotto la cucina giapponese prima nella capitale, poi a Milano e successivamente in tutta Italia. Nel 1977, Shiro trasformò un negozio milanese di alimentari giapponesi in un rinomato ristorante di sushi, anticipando la tendenza che avrebbe visto la cucina giapponese diventare popolare in Italia negli anni ’80 e ’90. Questo periodo vide una crescente globalizzazione e un interesse per le culture straniere, portando all’apertura di vari ristoranti da parte di imprenditori giapponesi. La popolarità del sushi continuò a crescere nel nuovo millennio, rendendolo un elemento comune nelle grandi città italiane e gradualmente anche nelle più piccole.
Una interessante statistica dice che oggi il sushi è un cibo desiderabile tutto l’anno per il 76% degli italiani. I motivi principali includono il gusto (59%), la varietà e forma (42%), e il fascino esotico (23%). Una tendenza emergente è la curiosità degli italiani verso varianti innovative, come il sushi nippo-italiano (74%) e il sushi dolce (53%). Uramaki, Nigiri e Hosomaki sono le tre varianti più apprezzate.